giovedì 1 luglio 2010

L'Algeria appuntata dall'Ue per il suo ruolo nel blocco della questione del Sahara







L'Algeria appuntata dall'Ue per il suo ruolo nel blocco della questione del Sahara
29/06/2010


All'occasione della quinta sessione del Consiglio dell'associazione Unione europea/Algeria, tenuta il 15 giugno scorso a Lussemburgo, l'Algeria, di nuovo, ha dato la prova della sua implicazione innegabile nella vertenza regionale sul Sahara marocchino, ed ha dimostrato la sua responsabilità diretta nella situazione che conosce il processo di negoziato in vista di una soluzione politica e definitiva.




La dichiarazione unilaterale pubblicata dall'Algeria all'uscita del Consiglio d'associazione con l'Ue, è outrageante d' ostilità in Marocco e di parte presa contro il regno.

Interrogato sull'argomento, l'ambasciatore del Marocco presso l'Ue, il sig. Menouar Alem, ha dichiarato che un nuovo passo è stato superato dall'Algeria nella sua ostilità in Marocco, chiedendo invano all'Ue di prendere posizione a favore dell'allargamento del mandato del Minurso, e di boicottare gli accordi e contratti che riguardano lo sfruttamento delle risorse naturali del Sahara marocchino.

Questo sviluppo, ritiene l'ambasciatore, smentisce chiaramente lo statuto di " paese osservatore" di cui si rimedia l'Algeria, ed attesta che è partita interamente in questa vertenza che alimenta e avere un colloquio da decenni.

L'UMA, anche, ha fatto le spese di questa radicalisation algerino, indica l'ambasciatore del Marocco, poiché l'Algeria ha ribadito all'occasione di questo Consiglio d'associazione, il suo discorso obsoleto condizionando il rilancio dell'integrazione maghrebina con il regolamento della questione del Sahara marocchino.

Questo, nonostante l'appello lanciato dall'Ue, nella sua dichiarazione, a " l'Algeria e (a) altri membri dell'UMA da intensificare gli sforzi per dinamizzare la cooperazione intermaghrébine".

Criticando queste posizioni, il sig. Alem ha dichiarato che l'Algeria non ha l'autorità morale per stabilirsi in donatore di lezioni in Marocco, in particolare in materia di diritti dell'Uomo, nei confronti della sua situazione ed alle violazioni ricorrenti dei diritti dell'Uomo sul suo territorio.

Ha ricordato che la situazione collettiva, singolare e drammatica nei campi di Tindouf, in territorio algerino, che è stato all'origine dell'appello lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, per la prima volta, nella sua ultima relazione (S/2010/175), alla Comunità internazionale per " riflettere seriamente all'idea di procedere ad un censimento dei profughi ed attuare un programma di interviste individuali " , dovrebbe sfidare, in primo luogo, le autorità algerine sulle loro responsabilità imprescrittibili in questa cartella.

A tale riguardo, il sig. Alem ha ricordato che l'Ue non ha trascurato di fare parte ufficialmente all'Algeria della sua preoccupazione che riguarda gli aspetti umanitari della vertenza attorno al Sahara marocchino, sottolineando particolarmente le condizioni di vita difficili delle popolazioni dei campi di Tindouf.

L'ambasciatore del Marocco, inoltre, ha segnalato che la parte europea ha messo a profitto l'occasione del Consiglio d'associazione per sfidare l'Algeria sulla questione dei diritti dell'Uomo, inducendo le autorità di questo paese ad attivare, in modo concreto, le tutele dei diritti dell'Uomo previste dalla costituzione algerina, in particolare per quanto riguarda " l'esercizio dei diritti e libertà fondamentali, comprese le libertà d'espressione e d'associazione e la libertà di religione e di convinzione, ed incoraggia l'Algeria da avanzare nel consolidamento dello Stato di diritto ".

Il Sig. Alem, d'altra parte, ha dichiarato che le opinioni espresse dal ministro degli esteri algerino all'uscita del Consiglio d'associazione, sull'esistenza di una convergenza ipotetica di posizioni tra il suo paese e l'Ue che riguarda la questione del Sahara marocchino, suscita stupefazione ed interrogazioni, ed indica di una volontà manifesta di ricorrere alla manipolazione ed alla denaturazione della posizione ufficiale dell'Ue sulla questione del Sahara marocchino, nell'intenzione di indurre in errore la Comunità internazionale.

Il Sig. Alem ha ricordato che la dichiarazione dell'Ue sull'Sahara marocchino all'uscita del Consiglio d'associazione con l'Algeria è stata " chiara, franca e responsable" , affermando " il sostegno dell'Ue agli sforzi del segretario generale delle Nazioni Unite ed il suo inviato personale in attesa di trovare una soluzione " politica giusta, duratura e reciprocamente acceptable" alla questione " conformemente alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza".

L'Ue, precisò l'ambasciatore del Marocco, si è effettivamente iscritto nella destra linea delle ultime risoluzioni del Consiglio di sicurezza, dichiarando " che le parti devono dare prova di volontà politico e di spirito di compromesso allo scopo di avviare risolutamente negoziati di fondo".

L'Ue, anche, a " destinato tutti i paesi che possono sostenere il processo, compresi i paesi vicini che hanno un ruolo particolare, a giocare interamente del loro influenza" , ricordando così apertamente all'Algeria il suo ruolo reale nella vertenza e le sue responsabilità nella ricerca di una soluzione politica definitiva, un richiamo che il ministro algerino degli affari esteri ha scaltramente omesso di sottolineare, ha indicato l'ambasciatore del Marocco.

Così, la posizione chiara espressa dall'Ue sulla questione del Sahara marocchino costituisce un affronto tanto più duro per la diplomazia algerina, che è stata adottata all'occasione del momento forte dell'ordine del giorno bilaterale tra l'Ue e l'Algeria, rendete le cui autorità algerine speravano di fare un'tribuna per vendere le loro posizioni anacronistiche ed obsolete sul Sahara marocchino.

Il Sig. Alem ha indicato che denaturando scaltramente le opinioni dell'Ue, l'Algeria dimostra la debolezza della sua posizione, e suscita interrogazioni sulla sua serietà e la sua credibilità, all'ora dove il Marocco non cessa di dare impegni in buona fede per attuare, infine, negoziati intensi e sostanziali che mirano a chiudere questa vertenza artificiale e favorire il rilancio dell'integrazione maghrebina tra i cinque paesi della regione, su basi sane e solide.

Il ritorno alla madre patria di migliaia dei sahraoui, come pure il fatto che l'Algeria sia oggi mostrata del dito dalla Comunità internazionale sulle deviazioni dell'aiuto umanitario destinato alla popolazione dei campi di Tindouf, delle violazioni ovvie dei diritti dell'uomo in questi campi, e degli ostacoli che elabora dinanzi all'attuazione del mandato del HCR riguardo ai campi, è altrettanti fatti che suscitano il fébrilità delle autorità algerine e tolgono ogni credibilità alle opinioni dedicate alla questione del Sahara marocchino nelle dichiarazioni algerina, ha concluso l'ambasciatore del Marocco presso l'Ue.

Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nella regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

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