giovedì 15 novembre 2012

Sahara: La Francia ribadisce il suo appoggio al piano d'autonomia marocchino

Sahara: La Francia ribadisce il suo appoggio al piano d'autonomia marocchino







15/11/2012



La Francia ha ribadito, mercoledì il suo appoggio sul piano d'autonomia marocchino, ''la base seria e credibile'' di una soluzione negoziata alla questione del Sahara, in occasione di una visita a Parigi dell'inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite per il Sahara, Christopher Ross.



''La Francia sostiene il piano d'autonomia marocchino presentato nel 2007 e considera che costituisce la base seria e credibile di una soluzione negoziata'',ha dichiarato il portavoce della Marciapiede di Orsay, Philippe Lalliot, in occasione di contatti con la stampa.



Questa dichiarazione è stata fatta nel momento in cui il sig. Ross doveva essere ricevuto da alti funzionari del ministero francese degli affari esteri ''per evocare le difficoltà alle quali si urta attualmente''.



La Francia ''ricorda il suo sostegno alla ricerca di una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente autorizzata, sotto l'egida delle Nazioni Unite e conformemente alle risoluzioni del consiglio di sicurezza'' e ''sostiene gli sforzi dell'inviato personale per proseguire i negoziati'', ha sottolineato il portavoce.



Prima di Parigi, il sig. Ross si era recato a Madrid al termine del suo round nella regione, iniziata il 27 ottobre scorso in Marocco, nel quadro degli sforzi fatti per rilanciare il processo politico che mira a trovare una soluzione politica definitiva e consensuale alla vertenza regionale attorno al Sahara.










Fonti:





Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com

lunedì 5 novembre 2012

Il Presidente del Corcas ha avuto un colloquio con il Presidente del Parlamento del gruppo dei paesi andini

Il Presidente del Corcas ha avuto un colloquio con il Presidente del Parlamento del gruppo dei paesi andini


Khalihenna Ould Errachid presidente del consiglio reale consultivo degli affari sahariani, ha ricevuto, lunedì, alla sede del Consiglio, il Presidente del Parlamento del gruppo dei paesi andini e l'importante delegazione che lo accompagna e che si compone dei rappresentanti dei Parlamenti dell'equador, la Bolivia, il Perù e la Colombia.

Durante questa intervista tra il sig. Ould Errachid e Hector Heli Rojas, Presidente del Parlamento del gruppo andino, come pure la delegazione che lo accompagna, sono stati evocati gli ultimi sviluppi che conosce la cartella del Sahara, dopo la ripresa dei negoziati, in previsione di una soluzione politica giusta e definitiva, sulla base della proposta marocchina che assegna l'autonomia alla regione del Sahara.
 Il Sig. Ould Errachid ha esposto dinanzi ai suoi ospiti la cronistoria del conflitto artificiale sul Sahara Marocchino, il processo di liberazione che ha avuto luogo in molte tappe, come ha presentato in occasione della sua relazione, il contenuto del progetto d'autonomia, al quale il Corcas ha contribuito alla redazione come rappresentante delle varie tribù sahrawi.
 Ha in particolare presentato le ampie competenze che questo progetto accorda agli abitanti della regione del Sahara nella gestione dei loro affari locali ai piani politici, economici, sociali e culturali.
 La delegazione parlamentare dell'America latina effettua una visita ufficiale al Marocco, tra il 4 e il 7 novembre corrente.
Si compone di: Hildebrando Tapia Samaniego il vicepresidente del Parlamento andino per il Perù, Gorge Choquetarqui, il vicepresidente del Parlamento andino per la Bolivia, William Velez Mesa, il vicepresidente del Parlamento andino per la Colombia, Ruben Dario Velez Nunez, il segretario generale del Parlamento andino, Victor Hernando Alvarado, Consigliere, Carlos Augusto Chacon, consigliere del Presidente e Pedro Miguel Gonzalez, consigliare.
 Questo gruppo molto importante nella regione dell'America latina, comprende oltre l'equador, la Bolivia, il Perù e la Colombia, il Cile che è un membro osservatore.
 Hanno partecipato all'intervista, il segretario generale del Consiglio, dott. Maouelainin Ben Khalihanna Maoulainin, e Ahmed Mghizlat, membro del Consiglio.

In allegato il testo di un manifesto a favore dell'approfondimento delle relazioni tra i paesi andini ed il regno del Marocco, rimessi dal Presidente del Parlamento andino al Presidente del Corcas .

Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

mercoledì 10 ottobre 2012

Numerosi istanti a New York per ribadire il loro sostegno all'iniziativa marocchina d'autonomia al Sahara

Numerosi istanti a New York per ribadire il loro sostegno all'iniziativa marocchina d'autonomia al Sahara

10/10/2012





Istanti di tutte le regioni del mondo si sono dati appuntamenti da partire da questo martedì a New York per ribadire, dinanzi alla quarta commissione dell'ONU, la loro '‘fermo sostegno’’ all'iniziativa marocchina d'autonomia per il Sahara e perorare il diritto al ritorno alla madre patria dei Sahraoui sequestrati nei campi del Polisario.









Fra gli istanti che si sono succeduti martedì dinanzi alla commissione, si noteranno eletti e rappresentanti della società civile che hanno parlato del loro quotidiano nelle province del sud e della ragione per la quale ‘’hanno sempre sostenuto la marocanità del Sahara come continueranno a farlo’’.



Hanno anche evocato dinanzi agli Stati membri, in occasione di questo dibattito che continuerà fino a venerdì, i vari aspetti della questione, che si tratti della storia, della cultura, dello sviluppo e del presente siccome futuro di questa regione.



Fra i partecipanti, anche, di ex alti funzionari dell'ONU versati nell'argomento, degli universitari ed esperti, come pure le ONG internazionali che condivideremo le loro analisi sulla questione e dimostreremo dinanzi ai membri della 4a Commissione dell'ONU, la pertinenza dell'iniziativa marocchina sul Sahara qualificata “di seria e credibile„ dal consiglio di sicurezza dell'ONU e della fondatezza della marocanità del Sahara.

 
L'anno scorso, dinanzi alla stessa commissione, di numerosi partecipanti aveva deplorato ‘’la mancanza di volontà politica’’ pubblicata da alcune parti in attesa di risolvere questo conflitto che ha ostacolato il futuro dei popoli del Magreb e la loro ‘’ostruzione a qualsiasi processo di censimento nei campi’’, tuttavia un obbligo giuridico nei confronti del diritto internazionale.



Nella sua ultima risoluzione sul Sahara, nell'aprile scorso, il consiglio di sicurezza dell'ONU aveva nuovamente richiesto il censimento di queste popolazioni. Una chiamata fino là ha restato senza seguito!



Quest'anno, i lavori della quarta commissione si tengono in un contesto particolare segnato da una congiuntura regionale delle più inquietanti a causa dell'instabilità che prevale nella banda Sahelo-sahariana e che costituisce una minaccia seria per la sicurezza in particolare dei paesi del Magreb ed oltre. ‘’Implosione di uno Stato nella vicinanza’’



‘’Non è mai necessario avere l'implosione di uno Stato nella vicinanza„, ha sottolineato alla MAP Geoff Porter, specialista americano della Nordafrica in riferimento agli eventi in Mali, dove 50 pc del territorio è alle mani di gruppi armati. Per ciò gli costituisce ‘’un cattivo segnale’’ per la regione.



Infatti, le conseguenze destabilizzarici non riguardano soltanto il nord del Mali - una zona interessata dalla ribellione ed il terrorismo - ma tutta la regione, ritiene osservatori occidentali all'ONU, che ricordano a questo proposito il caso ‘’dell'infiltrazione del Polisario per Al Qaeda nel Maghreb islamico’’(AQMI), in allusione alla recente eliminazione di tre umanitari occidentali nei campi del Polisario.



Il settimanale ‘’Jeune Afrique’’ da sembrare questa settimana ha rilevato, da parte sua che la direzione del Polisario ‘’sembra avere perso ogni controllo sulla sua base’’.



Secondo un documento di sintesi dei servizi informazioni europei e magrebini sulla situazione al Sahara, citato dal settimanale, il dominio di gruppi islamisti sul nord del Mali ‘’ha creato una presa di aria ardua nella quale si inghiottono ogni giorno, da oltre sei mesi, delle centinaia di giovani reclutati’’ in particolare in provenienza dai campi del Polisario.



Mentre ‘’i rischi sono enormi’’, i partigiani di ‘’lascia -fare, disattenzioni’’ espongono i sotto-regioni ‘’ad un consolidamento delle basi delle organizzazioni terroristiche’’ che fanno florès ed il cui spettro si estende al di là della sotto-regioni, sottolineava recentemente alla MAP, un diplomatico occidentale all'ONU.



Di fronte a questa situazione inquietante, molte voci chiamano al pragmatismo, ritenendo che una soluzione negoziata basata sul realismo e lo spirito di compromesso alla questione del Sahara marocchino riveste un carattere prioritario nel nuovo ordine regionale nel Magreb, segnato da cambiamenti profondi e sotto la minaccia della nebulosa terroristica.



In questa prospettiva, l'iniziativa marocchina d'autonomia resta la soluzione più realistica a questo conflitto artificiale, ha sottolineato i partecipanti dinanzi alla quarta commissione.



Nel dicembre scorso, l'assemblea generale dell'ONU aveva approvato un progetto di risoluzione che ribadisce l'appoggio delle Nazioni Unite al processo di negoziati sul Sahara. In questa risoluzione adottata per consenso, l'assemblea generale aveva anche preso ‘’nota degli sforzi acconsentiti e degli sviluppi dal 2006’’, in riferimento, di nuovo, all'iniziativa marocchina di un'autonomia per la regione del Sahara.










Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com










lunedì 8 ottobre 2012

Quattro membri della tribù Rguibat-lbihat decidono, dopo la loro visita a Smara, di tornare nei campi Tindouf

Quattro membri della tribù Rguibat-Lbihat, fra i beneficiari dell'operazione di scambio di visite familiari, hanno deciso di installarsi definitivamente nella madre patria e di non tornare nei campi Tindouf.


Si tratta della signora Guebboula Attaki Bent Mohamed (43 anni), sua figlia Fatima El Ghali Bent Mohamed Salem Khatri (24 anni), Said Ould Mohamed Lamine Ould Mohamed Ould Al-mokhtar (23 anni) ed suo fratello Al-Mehdi (20 anni).
Erano arrivati a Smara il 19 settembre scorso, nel quadro del 17esimo viaggio dell'operazione di scambio di visite sorvegliata dall'alto commissariato ai profughi tra le province del sud ed i campi di Tindouf, nel sud algerino.

Operazione di scambio delle visite familiari e ritrovamento dei sahrawi con i loro parenti
In un'intervista con la MAP, Mohamed Salem ha espresso la sua gioia del suo ritrovamento con la famiglia a Smara ed il suo ''grande sollievo'' per avere posto fine al clavario subito per oltre tre decenni, che sottolineano avere preso questa decisione dopo avere constatato di visu l'aumento notevole che ha conosciuto la città di Smara ed il clima di sicurezza e di stabilità che regna nella madre patria.
''Tutti i Marocchini sahrawi sequestrati nei campi di Tindouf nutriscono la stessa speranza di tornare alla madre patria e fuggire le condizioni di vita crudeli, i cattivi trattamenti e l'insicurezza che vi prevalgono'', ha affidato il sig. Salem, uno dei dignitari delle tribù di Smara.
''La direzione del Polisario évertue da mantenere questo stato di dispersione familiare e di separazione tra i genitori ed i loro bambini'', si ha detto, che comunica che i suoi bambini che dovevano beneficiare di questa operazione di scambio di visite familiari sono stati convocati per condurre missioni militari negli accampamenti ''del Polisario'' per impedirgli di tornare alla loro madre patria.
Ha anche raccontato come la sua coniuge è stato rapito nel 1979 a Madchar Errbib e condotta verso Tindouf, come numerose altre persone, sotto la minaccia di liquidazione di tutti i membri della sua famiglia.
Da parte sua il sig. Mohamed Saleh Ould Sid Al-alem El Idrissi si è rallegrato delle notizie del ritorno dei suoi cugini, Said e Lmehdi, qualificandolo di ''nuova nascita''.
Le condizioni di vita nei campi sono ''indescrivibili tanto sono grandi le sofferenze psicologiche ed umane e le privazioni dei diritti dell'uomo più elementari che sopportano le popolazioni'', ha deplorato, sottolineando che i dirigenti del Polisario sfruttano queste sofferenze per fare durare il conflitto del Sahara ed arricchirsi deviando gli aiuti umanitari destinati ai sequestrati.

Esodo massiccio dei Saharawi marocchini dagli accampamenti di Tinduf verso la madrepatria

Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com
 

giovedì 4 ottobre 2012

Una rivista africana dedica un posto importante nelle sue due edizioni all'autonomia ed al ruolo del Corcas nella cartella del Sahara

Una rivista africana dedica un posto importante nelle sue due edizioni all'autonomia ed al ruolo del Corcas nella cartella del Sahara

03/10/2012





African Caucus: la soluzione si trova nel processo di devoluzione raccomandato dal Corcas



''L'African Caucus'', rivista ''del centro indipendente della ricerca e dell'iniziativa per il dialogo'' (Cirid), ha dedicato alla questione del Sahara, un posto importante nelle sue due edizioni dell'il 19 e il 25 settembre.









Un editoriale, un articolo sul ruolo del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (Corcas) ed un'intervista con il sig. Ahmed Mghizlat, membro del Corcas, hanno permesso alla rivista del Cirid di analizzare l'importanza della ricerca di una soluzione politica negoziata, fondata sull'iniziativa marocchina per l'autonomia al Sahara e la sua attualità per la sicurezza e la stabilità in Africa.









Moulay Ahmed Mghizlat all'ora dell'intervista a Ginevra



In un editoriale intitolato ''perché no? '', il responsabile di questa pubblicazione, il sig. Deo Hakizimana, scritto: ''da quando ci siamo interessati ai dibattiti in corre sullo statuto d'autonomia di Sahara Occidentale, la questione ha mantenuto la sua pertinenza e la sua conflittualita nell'ordine del giorno politico africano attuale''.



L'autore dell'editoriale ritiene che ci siano due ragione per l'attualità della questione, una è storica, riguarda il fatto che il conflitto ''non sembra avere subito l'usura del tempo e resta un'attualità viva''.



La seconda riguarda la situazione regionale e riguarda il fatto che ''il futuro della regione sembra anche essere tuffato e nel vicolo cieco''.



A questo riguardo la rivista ritiene che per la regione ''la rinascita di una logica marziale, in una zona che si trova sotto alta tensione terroristica, sarebbe un incubo, anche per l'Europa mediterranea''.



Per superare questa situazione, ma anche riportare il Marocco “alla famiglia del OUA Unione africana'', che ''ha bisogno di trovare uno dei suoi. E non dei inferiori'', la rivista del Cirid ritiene che occorra sapere ''parlarne. Dialogare. Meditare. Trovare compromessi realistici e realizzabili''



E a questo proposito, ''il dialogo-possibile sulla questione dello statuto d'autonomia messo sulla tavola dal Marocco merita che vi si presta attenzione'', conclude l'editoriale.



Ciò riporta il dibattito sul ruolo che gioca e continua a giocare Corcas in questa cartella del Sahara.



Ricordando le condizioni e la data di fondazione del Corcas, con sua maestà il Re Mohammed VI, la rivista del Cirid segnala che il Consiglio ha per carico ''di sostenere la validità di una terza via per il Sahara Occidentale: quella dell'autonomia'', così come lo ha proposto il Marocco.



Oltre alle missioni di assistere sadomaso il re per la difesa dell'integrità territoriale e l'unità del regno, la promozione dello sviluppo economico, sociale e culturale delle province sahrawi e la preservazione della loro identità culturale, ''African Caucus'' conclude che ''la soluzione al più vecchio conflitto territoriale dell'Africa si trova forse al termine del processo di devoluzione raccomandato dai membri del Corcas''.



Nell'intervista accordata, alla rivista del Cirid, il sig. Ahmed Mghizlat ritorna su queste missioni attribuite al Consiglio e considera che il piano d'autonomia sotto la sovranità marocchina è “una soluzione di compromesso che prevede competenze ampie per i Sahrawi, in particolare nel dominio dell'istruzione o della sanità''.



Il Sig. Mghizlat ritiene che per i Sahrawi loro anche ''la secessione sahrawi sia un miraggio; la costituzione di uno Stato in questa regione non sarebbe né realizzabile, né sostenibile. C'è soltanto il progetto d'autonomia che sia evidente e realizzabile''.



Il rappresentante del Corcas ricorda che ''è la prima volta che un paese Africano-o stesso arabo si propone di assegnare tale statuto d'autonomia.''



Ritiene che il Marocco ''dia prova di coraggio ed anche di prima-gardisme'', prima di ritenere che questo conflitto sia legato alla guerra fredda, in particolare quando ''alcuni paesi vicini al blocco dell'est, hanno strumentalizzato il conflitto allo scopo di privare il Marocco della sua frangia costiera che dà sull'Atlantico''.



Il Sig. Ahmed Mghizlat rappresenta il Corcas nell'ambito della delegazione del Marocco alla sessione del Consiglio dell'ONU dei diritti dell'uomo a Ginevra e pertanto partecipa ai lavori dell'esame periodico universale della situazione dei diritti dell'uomo.



A questo proposito, interrogato sul passo marocchino in materia, segnala che ''l'approccio partecipe è stato quella del Marocco e del Corcas dal 2006'', in materia dei diritti dell'uomo.



Il centro indipendente da ricerca e di iniziative per il dialogo è un'istituzione africana ed internazionale che beneficia di uno statuto consultivo Ecosoc, presso le istanze delle Nazioni Unite a Ginevra.













Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com







lunedì 24 settembre 2012

Gelo della questione del Sahara, deterioramento della sicurezza al Sahel… il problema, è l'Algeria (giornale spagnolo

Gelo della questione del Sahara, deterioramento della sicurezza al Sahel… il problema, è l'Algeria (giornale spagnolo)

19/09/2012



Dal 1975, l'Algeria ha speso circa 600 milioni di dollari per la sua causa strategica al Sahara



Cosa avviene realmente al Magreb? Quale è il vero problema in questa regione dell'Africa? Si tratta soltanto degli effetti collaterali del terrorismo e dell'assenza di sicurezza nella regione del Sahel e dell'Africa del nord o è la conseguenza di interessi algerini ben definiti?



Certamente, l'affare del Sahara non ipoteca soltanto il futuro e la sicurezza nella regione, ma il conflitto tra il Marocco e l'Algeria, che risale all'epoca ''della guerra famosa delle sabbie'' nel 1963, aggiunge un po'di intransigenza alla posizione algerina.



Così l'Algeria tenta di torcere il braccio in Marocco ed isolarlo, giocando le sue carte vincenti ed aiutandosi dei petrodollari.



Dal 1975 e fino ad oggi, l'Algeria non ha speso meno di 600 milioni di dollari per la sua causa strategica al Sahara. Presi un elevato per trovare uno sbocco al petrolio algerino sull'oceano atlantico.



Occorre tenere conto da un lato della chiusura durante anni delle frontiere terrestri tra i due paesi e di altro che l'Algeria prova a scocciare il Marocco rifiutando sistematicamente di aprire queste frontiere, nonostante i danni che ciò porta agli interessi commerciali.



Il Marocco tenta di ridurre tramite una diplomazia attiva i danni, conseguenze del blocco e dell'isolamento imposto al regno del Marocco da parte dell'Algeria, in particolare dall'arrivo di Abdelaziz Bouteflika al potere.



Nessun analista ignora soltanto l'immagine del conflitto del Sahara Occidentale è prioritario per l'Algeria, che predomina il suo burattino chiamato fronte del Polisario e che tenta di fuorviare l'opinione pubblica internazionale sostenendo che la calma e la stabilità regnano nei campi di Tindouf, cosa che non è completamente conforme all'assenza di sicurezza nella regione.



In questo clima di tensione e per ricambiare l'immagine sparsa sull'assenza di sicurezza nella regione, interviene la visita di Kerry Kennedy a Laayoune ed a Tindouf. Una visita che è stata duramente criticata dalle organizzazioni favorevoli al Marocco, per averla ignorato palesemente.



Secondo il giornale elettronico ''Algeria Times'', il soggiorno del presidente del centro Robert Kennedy, Kerry Kennedy, in Algeria ha causato spese incredibili, che hanno raggiunto 140 milioni di dollari, per le 24 ore soltanto, che ha dedicato alla visita dei campi dei profughi sahrawi a Tindouf.



Il giornale segnala che i negoziati tra il regime di Algeri e Kerry Kennedy hanno dato luogo ad una condizione, la preparazione di una relazione ostile al Marocco. Kerry Kennedy era accompagnata, durante la sua visita da un gruppo di predicatori anglicani che appartengono ad una chiesa che si chiama ''la roccia della chiesa di Gesù'', e che sono state presentate ai media come attivisti dei diritti dell'uomo. E Kerry Kennedy ha insistito affinché possano accedere ai campi ''come condizione indispensabile''.



Questi missionari anglicani sono stati ricevuti dal Presidente pretese della repubblica sahrawi, Mohamed Abdelaziz. Un accordo è intervenuto per autorizzare più di 500 bambini campi a passare le vacanze agli Stati Uniti, sotto la cornice e la responsabilità della suddetta chiesa.



Kerry Kennedy ed i suoi accompagnatori sono stati interrogati sulla questione intesa ad accertare se come responsabili dell'insegnamento dell'inglese nei campi, utilizzeranno manuali scolastici e pedagogici pubblicati dalla chiesa americana conosciuta per la sua attività missionaria e la sua propaganda a favore della dottrina anglicana.



In questo contesto, è importante mettere sotto le luci della ribalta, la visita effettuata dall'ONG americana ''Teach the Children international'', di cui la presidente la signora Nancy Huff, ha dichiarato che il mantenimento dei campi profughi a Tindouf è una perdita di tempo e che è tempo di permettere ai Sahrawi di ritornare al loro paese.



Le militanti dei diritti dell'uomo, Nancy Huff e Katherine Porter Cameron hanno anche segnalato che il ritorno dei Sahrawi alla loro madre-patria, il Marocco, è una necessità di porre fine alle loro sofferenze, in occasione di una riunione con i capi ed i Chioukh delle tribù, come pure degli attivisti sahrawi, a Laayoune dal 12 al 14 settembre, durante la visita effettuata dall'ONG per prendere conoscenza delle realizzazioni economiche e sociali come pure della situazione dei diritti dell'uomo in questa città, che si trova al sud del Marocco.



Si è insistito sull'importanza dell'autonomia ed un'esperienza che riesce in numerosi paesi, segnalando che quest'iniziativa permetterà di raccogliere le famiglie sahrawi e di vivere con dignità nel loro paese il Marocco.



La Sig.ra Huff che ha lavorato nel quadro di missioni umanitarie per molto tempo nei campi di Tindouf, ha dichiarato in occasione di una riunione con il Presidente ed i membri del Consiglio comunale di Laayoune, che ha scoperto durante la sua visita ai campi, numerosi e gravi danni ai diritti dell'uomo, tra cui deviazioni dell'aiuto umanitario internazionale destinato ai Sahrawi dei campi.



Ha aggiunto che la delegazione americana preparerà una relazione che sarà consegnata al congresso americano, alla Casa Bianca, al ministero degli esteri ed ai membri del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.



Ma come lo abbiamo detto, l'Algeria è il più grande imputato di ciò che avviene nella regione maghrebina. Con l'arrivo di Bouteflika al potere come il Presidente della repubblica algerina, la politica estera degli Stati Uniti ha effettuato un giro di 180 grado (occorre ricordare che durante la guerra fredda l'Algeria era combinata con l'Unione sovietica ed il Patto di Varsavia).



Pertanto la politica di Bouteflika riguardo agli Stati Uniti ha due aspetti: la prima è la politica ufficiale, la seconda è la politica dell'organizzazione non governativa, nella quale la diplomazia americana svolge un ruolo determinante.



Non occorre dimenticare che la presenza americana in Africa ha una cattiva reputazione, ed in questo senso dobbiamo constatare che nel 2013, il quarto del petrolio e delle materie prime consumate negli Stati Uniti proverrà dall'Africa, in particolare dall'Algeria.



Di là, ''un centro di ricerca'' israeliano e l'istituto degli studi strategici e politici ha chiamato alla predisposizione di un ordine militare americano per l'Africa, Africom, che la propaganda algerina ci dice che ''si trova'' a Tan-Tan (Marocco). Ma in realtà si trova a Tamanrasset (Algeria).



Più precisamente, il giornalista della televisione americana, Emy Goodman ha indicato durante il programma ''la democrazia ora'', a proposito dell'Africom, che è stato inaugurato dall'amministrazione repubblicana del Presidente Bush verso la fine della sua legislatura, sotto l'ordine dell'ex coordinatore securitario tra Israele e l'autorità palestinese.



L'avviso di quest'ordine ha suscitato un'opposizione forte in Africa, e nessun governo ha accettato di accogliere l'ordine generale, che è restato alla fine sulle basi militari americane comuni in Italia ed in Germania.









Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com

lunedì 2 aprile 2012

Europarlamentari a Laayoune per la messa in funzione dell'accordo agricolo e di pesca con il Marocco




Europarlamentari a Laayoune per la messa in funzione dell'accordo agricolo e di pesca con il Marocco 02/04/2012


Una delegazione degli europarlamentari, attualmente in visita di lavoro nel regno, è arrivata sabato sera a Laayoune dove dovrà tenere riunioni con eletti, attori della società civile e responsabili locali, e visitare progetti di sviluppo ed adottare la misura dell'aumento socioeconomico delle province del Sud.

''Siamo venuti a Laayoune, nelle province del Sud, ad esaminare sul campo le condizioni d'attuazione dell'accordo agricolo firmato recentemente tra l'Unione europea ed il Marocco ed insistere sull'importanza dell'accordo sulla pesca per le due parti, ha dichiarato alla MAP all'aeroporto di Laayoune, il capo della delegazione, l'europarlamentare francese socialista, Gilles Pargneaux. ''La nostra visita è l'occasione per ribadire il nostro parere favorevole riguardo allo statuto d'autonomia al Sahara'', ha aggiunto.

Composta da deputati di varie nazionalità e sensibilità politiche, la delegazione degli europarlamentari effettua da giovedì una visita di lavoro nel regno, all'invito del centro Chourouk per la democrazia, l'informazione ed i diritti dell'Uomo ed all'iniziativa del gruppo d'amicizia unione europeo-Marocco al Parlamenti europei.

La visita della delegazione europea mira ad approfondire le relazioni tra il Marocco e l'Ue ed ad informarsi del processo democratico in Marocco e dei progressi realizzati dal regno in diversi settori.

Questa visita mira anche a mostrare agli europarlamentari che i finanziamenti accordati dall'Ue, nel quadro dei suoi accordi con il Marocco, porta beneficio alla popolazione delle province del Sud, allo sviluppo locale ed al settore della pesca marocchino.









Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

lunedì 19 marzo 2012

I due rappresentanti del Corcas la signora Saadani Maouelainin ed il sig. Ahmed Mghizlat, in un'intervista con EFE



I due rappresentanti del Corcas la signora Saadani Maouelainin ed il sig. Ahmed Mghizlat, in un'intervista con EFE
15/03/2012
I Sahraoui sostengono l'autonomia che è la sola soluzione applicabile

Il Sig. Ahmed Mghizlat, membro del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani, ha espresso, sabato 10 marzo 2012, in un'intervista con l'agenzia di stampa spagnola EFE, la sua speranza di vedere l'ultimo ravvicinamento tra il Marocco e l'Algeria, suscitare un rilassamento in occasione dei negoziati informali, in corre sul Sahara tra il regno del Marocco ed il fronte Polisario per porre fine al conflitto sterile ed artificiale che è troppo durato.
Il sig. Mghizlat che rappresentare con la signora Saadani Maouelainin Corcas, nell'ambito della delegazione marocchina chi partecipa alla 19esima sessione delbconsiglio onusiano dei diritti dell'uomo a Ginevra (27 febbraio-23 marzo), ha dichiarato la vigilia del nono round dei negoziati di Manhasset, " speriamo che il ravvicinamento iniziato dal Marocco vis a vis dell'Algeria, convincerà il fronte Polisario ad aprire una nuova pagina di riconciliazione".
Il membro del Corcas ha insistito sull'importanza del ruolo importante che è quello dell'Algeria e della Mauritania in questo settore della riconciliazione, ma anche per fare prendere coscienza al Polisario " per contollarsi ".
L'agenzia EFE ha ricordato nel quadro di questa intervista del ruolo che svolge il Consiglio creato da SM il re nel 2006, per rafforzare lo sviluppo economico e sociale delle province del sud e chiamare i Sahraoui a mobilitarsi a favore dell'autonomia nel quadro della sovranità marocchina per regolare definitivamente il conflitto.
L'agenzia di stampa spagnola segnala d'altra parte, che Corcas considera che il progetto d'autonomia è l'unica soluzione " seria che dispone di credibilità" per rompere lo statuto quo che ha conosciuto questo conflitto durante il decennio precedente.
A questo proposito, la signora Saadani Maouelainin ha evocato con EFE, la grande pertinenza della soluzione che rappresenta l'iniziativa sull'autonomia. Ha aggiunto: " difendiamo l'autonomia poiché è l'unica soluzione realizzabile per tutti i Sahraoui e che non esclude nessuno" , ricordando che l'autonomia è " la forma più avanzata dell'autodeterminazione".
L'agenzia di stampa spagnola ha segnalato a questo proposito, che le Nazioni Unite hanno fallito durante il decennio precedente di regolare il conflitto tramite un referendum d'autodeterminazione degli abitanti del Sahara, divisi da 37 anni tra Laayoune la capitale della regione del Sahara ed i campi di Tindouf in Algeria.
La Sig.ra Saadani ha messo in valore la principale causa del fallimento del referendum d'autodeterminazione al Sahara, segnalando che il referendum, rischia " di allontanare famiglie intere per diverse ragioni, ma che sono tuttavia famiglie sahraoui".

L'agenzia EFE, segnala da parte sua che la posizione del Marocco in occasione dei negoziati informali si è rafforzata con il suo conseguimento di una sede presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, come membro non permanente. Ciò costituisce dal punto di vista del Polisario così come lo evoca l'agenzia " una disfunzione per questo conflitto".
In risposta ad una domanda di EFE che chiede se il Marocco considera la sua sede presso il Consiglio di sicurezza come un'opportunità, i due membri del Corcas rispondono con la risposta affermativa, auspicando che questa sede permette di " mettere questa cartella all'ordine del giorno dell'azione della Comunità internazionale".

Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com